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Esame campo visivo
Che cos'è e come si effettua

CMS Spoleto srl

L'esame del campo visivo è una procedura oftalmologica utilizzata per misurare la capacità dell'occhio di percepire l'ambiente circostante senza muovere la testa o gli occhi.

In termini più semplici, valuta quanto si può vedere lateralmente (visione periferica) e centralmente (visione diretta) mentre lo sguardo è fisso in un determinato punto. Questo esame è fondamentale per rilevare e monitorare disturbi che potrebbero colpire il nervo ottico o altre parti dell'occhio responsabili della trasmissione dell'informazione visiva al cervello.

Perché è importante l'esame del campo visivo?


L'importanza dell'esame del campo visivo risiede nella sua capacità di individuare anomalie che potrebbero indicare la presenza di condizioni patologiche serie. Tra queste, il glaucoma è una delle più comuni e pericolose, poiché può portare a una perdita progressiva della visione periferica fino alla cecità totale se non diagnosticata e trattata in tempo. Oltre al glaucoma, l'esame è essenziale per rilevare problemi come tumori cerebrali, malattie neurologiche (come la sclerosi multipla), patologie della retina e condizioni che interessano i centri visivi del cervello, come gli ictus.

Quando si consiglia di fare l'esame del campo visivo?


L'esame del campo visivo è indicato in diversi contesti medici, soprattutto per le persone con determinate condizioni di rischio. Il medico può consigliarlo se:
• Si sospetta o si monitora un caso di glaucoma.
• Vi è una storia di ipertensione oculare.
• Il paziente ha subito traumi cranici o ha una diagnosi di malattie neurologiche come sclerosi multipla o ictus.
• Esistono sintomi di disturbi visivi inspiegabili, come offuscamenti temporanei della vista, perdita della visione periferica o presenza di aree cieche nel campo visivo (chiamate scotomi).
• Il paziente è in cura con farmaci che possono influire sulla salute del nervo ottico, come il clorochina utilizzato nel trattamento di malattie autoimmuni.

Anche le persone sopra i 40 anni dovrebbero eseguire l'esame periodicamente, soprattutto se hanno una familiarità con il glaucoma o altre patologie oculari.

Come si effettua l'esame del campo visivo?


Esistono diverse modalità di esecuzione dell'esame del campo visivo, ciascuna con tecnologie e finalità diverse. Vediamo in dettaglio le principali.
1. Esame del campo visivo manuale (campimetria manuale)
Questa è la forma più tradizionale dell'esame e richiede la presenza di un tecnico specializzato che guida il paziente durante la procedura. Viene utilizzato uno strumento chiamato campimetro che proietta luci in diverse posizioni del campo visivo. Il paziente deve indicare quando percepisce queste luci, segnalando così la sensibilità visiva in varie aree. Questo metodo richiede molta concentrazione e può essere meno accurato rispetto agli esami automatizzati, soprattutto perché è influenzato dalla soggettività del paziente.
2. Esame del campo visivo computerizzato (perimetria computerizzata)
Questo è il metodo più comune oggi grazie alla sua precisione e standardizzazione. Utilizza un dispositivo chiamato perimetro, che proietta luci di diversa intensità e dimensione su uno schermo a forma di cupola. Il paziente guarda fisso un punto centrale e deve premere un pulsante ogni volta che percepisce una luce periferica o centrale. Questo esame è completamente automatizzato, e il computer registra i risultati e li confronta con parametri normali basati sull'età e su altri fattori. La perimetria computerizzata è lo strumento principale per il monitoraggio del glaucoma, perché rileva con precisione i cambiamenti nel campo visivo che possono sfuggire alla percezione del paziente.
3. Esame di Amsler
Questo esame viene utilizzato per testare il campo visivo centrale, in particolare per diagnosticare disturbi della macula, una piccola area al centro della retina responsabile della visione nitida. Il paziente guarda una griglia di linee rette e deve segnalare se vede distorsioni, aree mancanti o linee ondulate. Queste anomalie possono indicare patologie come la degenerazione maculare legata all'età.

Fasi dell'esame del campo visivo computerizzato
L'esame computerizzato segue una serie di passaggi standardizzati per garantire un risultato accurato. Ecco come si svolge solitamente:
1. Preparazione: Il paziente viene fatto accomodare di fronte al perimetro e gli viene chiesto di guardare fisso un punto luminoso al centro dello schermo.
2. Esecuzione: Una volta che il paziente ha preso confidenza con il dispositivo, inizia l'esame vero e proprio. Luci di diversa intensità e grandezza appariranno in punti casuali del campo visivo. Ogni volta che il paziente percepisce una luce, deve premere un pulsante.
3. Monitoraggio della fissazione: Durante tutto l'esame, il perimetro verifica se il paziente mantiene lo sguardo fisso sul punto centrale. Se rileva che il paziente si distrae o muove gli occhi, i risultati vengono corretti o si ripetono alcune parti dell'esame.
4. Conclusione: Al termine dell'esame, il computer elabora i dati raccolti e crea una mappa visiva che mostra eventuali aree di riduzione della sensibilità.
Interpretazione dei risultati

I risultati dell'esame del campo visivo vengono presentati sotto forma di mappa che rappresenta l'intero campo visivo dell'occhio esaminato. Le aree più scure indicano una riduzione della sensibilità visiva o la presenza di punti ciechi (scotomi), mentre le aree più chiare rappresentano una visione normale. Il medico oculista interpreta i risultati alla luce della storia clinica del paziente, identificando eventuali anomalie.

Per esempio, nel caso del glaucoma, si possono notare delle caratteristiche aree di riduzione della visione periferica, spesso inizialmente nella parte superiore o inferiore del campo visivo. Al contrario, nei pazienti con tumori cerebrali o danni neurologici, si possono osservare perdite visive in aree specifiche del campo visivo correlate alla localizzazione della lesione nel cervello.

Durata e frequenza dell'esame
La durata dell'esame del campo visivo può variare, ma generalmente oscilla tra i 10 e i 30 minuti per occhio, a seconda della tecnica utilizzata e della necessità di ripetere alcune parti per garantire la precisione. Per pazienti con patologie oculari, come il glaucoma, l'esame può essere richiesto ogni 6 mesi o un anno per monitorare i progressi della malattia. Nei pazienti senza problemi specifici, può essere sufficiente un controllo ogni 2 o 3 anni, soprattutto dopo i 40 anni.

Rischi e limiti dell'esame
L'esame del campo visivo è completamente non invasivo e sicuro. Tuttavia, alcuni pazienti possono trovarlo stancante, poiché richiede un'elevata concentrazione per un periodo prolungato. In casi rari, la tensione causata dalla fissazione prolungata del punto centrale può causare affaticamento visivo o lieve mal di testa.

Un altro limite dell'esame è la sua dipendenza dalla collaborazione del paziente. Se il paziente è distratto o non riesce a concentrarsi, i risultati possono essere meno accurati. Inoltre, disturbi come cataratte avanzate o malattie della retina possono interferire con l'accuratezza dell'esame, poiché alterano la qualità della visione complessiva.

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Presso il nostro Centro Medico a Spoleto, utilizziamo le tecnologie più avanzate per effettuare l'esame del campo visivo in modo preciso e sicuro.

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